A scanso di equivoci, questo articolo non è contro il Capodanno: dopotutto, oggi è realmente il primo giorno dell’anno del calendario gregoriano (altro dono della Chiesa a tutto il mondo, peraltro, voluto da papa Gregorio XIII nel 1582 apposta per eliminare tutti i problemi di datazione dell’epoca, inclusi quelli risultati dall’applicazione del vecchio calendario giuliano), ed è giusto e lecito pregare e sperare in un buon 2016, sicuramente migliore dell’anno che ci lasceremo alle spalle. Pertanto, buon anno in Cristo a tutti voi, miei lettori!
Ora che ci siamo augurati un buon 2016 (non nel segno di qualche “moto del cielo” o “buona sorte” imprecisata e paganeggiante ma del Cristo) e ci siamo mangiati (o mangeremo) il tradizionale (e buonissimo) cotechino con le lenticchie, passiamo alle cose più serie, che però molti cattolici dimenticano: oggi è soprattutto, prima ancora che Capodanno, la festa di Maria Madre di Dio. Anzi, è proprio a causa della festa di Maria Theotòkos (“Madre di Dio”, appunto), come la chiamano gli orientali, che papa Gregorio XIII scelse il 1 gennaio come primo giorno dell’anno del suo nuovo calendario. Perché, se bisogna iniziare un nuovo calendario (basato sui calcoli, all’epoca i più avanzati in assoluto, dell’astronomo polacco Niccolò Copernico, alla faccia della leggenda che la Chiesa avrebbe rifiutato i suoi lavori perché in contrasto con il geocentrismo), non farlo iniziando dall’evento cruciale e centrale di tutta la storia, cioè nel fatto che Maria diede alla luce veramente il Cristo, vero Uomo e vero Dio? Mirabile dogma, approvato al Concilio di Nicea e confutante da un lato l’eresia ariana (per cui il Cristo è solo un uomo illuminato, non il figlio di Dio) e dall’altro quella nestoriana (per cui il Cristo non era contemporaneamente Vero Uomo e Vero Dio in una sola Persona della Santissima Trinità, ma esistevano in Lui due persone contemporaneamente, il Verbo ed un uomo illuminato; uno schizofrenico divino, in sostanza), che evidenzia al solito come tramite Maria si possa giungere alla verità sul Suo figlio (se è davvero figlio di Maria significa che è anche Vero Uomo, ma se è Madre di Dio significa che pure è Vero Dio). In altre parole, questo dogma mariano non è fine a sé stesso, né vuole soltanto indicare i singolari privilegi di cui godette la Vergine Maria: al contrario, rimanda sempre al Figlio. Figlio di Dio che non disdegnò, lui creatore, di farsi creatura per amore dell’umanità, amore che lo portò fin sulla croce.
