Quella ragazza che scherniva il prete

Mi è capitato ormai un mesetto fa, mentre passeggiavo per le strade di Firenze, di assistere ad una scenetta che ben trovo esplicativa di quanto sta accadendo oggigiorno. Stavo dirigendomi verso la stazione, quando vidi davanti a me un sacerdote che veniva in direzione opposta. Non so se fosse un sacerdote cattolico strictu senso o della Fraternità Sacerdotale San Pio X, resta il fatto che era vestito proprio come un prete negli anni ’50, come don Camillo nei film con Fernandel per intendersi: talare, fascia e saturno. Insomma, più che un residuo dei bei tempi andati (come direbbe qualcuno, magari anche prete, oggigiorno) un sacerdote che non aveva paura di mostrare pubblicamente ciò che era, in ogni caso.

Dicevo, questo sacerdote camminava verso di me ed io verso di lui, quando all’improvviso da un negozio di una nota catena di cosmetici e profumi esce una ragazza, sicuramente straniera, probabilmente americana, proprio mentre sta passando il prete. Lo guarda sbigottita per un attimo, poi, ripresasi dal momento di smarrimento, comincia a fare quello che le è stato insegnato da questa società laicista e bigotta quando si avvista qualcuno inequivocabilmente cristiano e che non abbia di che vergognarsene: insultarlo alle spalle. Inizia a ridere a qualcuno nell’esercizio ed a scimmiottare gli atteggiamenti della preghiera cristiana, giungendo le mani e cominciando a piegare la testa ed il busto avanti ed indietro, come a mimare una reverenza. La smetterà dopo solo qualche secondo, quando il sottoscritto le lancerà un’occhiata così infuocata da farle morire il riso in bocca: perché non mi interessava, in quella circostanza, che si trattasse di un sacerdote lefebvriano oppure no, quello che si stava dileggiando era il sacerdozio cattolico (per cui sono ancora lecite se non obbligatorie certe vesti, in ogni caso, nonostante siano andate purtroppo in disuso) tout court.

Ad ogni modo, trovo sintomatico questo atteggiamento, e mi permetto chiudere questo post con delle domande: se fosse stato, per esempio, un monaco buddhista o un sacerdote shinto, la ragazza avrebbe reagito allo stesso modo? Ma il Figlio dell’Uomo, quando tornerà, troverà la fede sulla terra? Ed infine, perché molti sacerdoti cattolici si vergognano di indossare almeno la talare come prescritto, quando si tratta di un grande segno di riconoscimento e simbolo della loro natura di pastori?